Hadzabe e Datoga sul lago Eyasi

Se sceglierete di fare questa esperienza potrete incontrare i popoli Hadza o Hadzabe e i loro vicini Datoga, due antiche tribù caratterizzate da una forte identità culturale e che vivono sulle sponde del lago Eyasi, nella Rift Valley.

HADZABE

Gli Hadza vivono in questi territori da tempo immemorabile, prima dell’arrivo delle altre popolazioni che oggi vivono in Tanzania. Attualmente sono un gruppo etnico molto piccolo, formato da poco più di un migliaio di invidui. La loro particolarità è che conservano gelosamente usanze molto antiche: ancora oggi vivono di caccia e di raccolta di frutti, erbe e tuberi. Sono abilissimi anche a raccogliere il miele selvatico, Non allevano alcun animale e non praticano l’agricoltura.

Gli Hadza parlano una lingua arcaica che  annovera fonemi come schiocchi e fischi, simile a quella parlata da pigmei e boscimani sudafricani, altri antichi popoli autoctoni ma etnicamente lontani da loro. Sono un popolo molto ospitale e accolgono calorosamente i visitatori, felici di mostrare le loro usanze e tradizioni, di cui sono fieri.

Gli Hadzabe non conoscono la proprietà privata, ogni Hadza possiede solo gli strumenti che gli servono per sopravvivere. La loro struttura sociale è semplice: non hanno capi, le decisioni vengono prese insieme dal gruppo. Uomini e donne hanno ruoli diversi nella società, gli uomini cacciano e costruiscono archi, le donne si dedicano alla raccolta di cibo. Le donne vengono rispettate e il loro parere è tenuto in considerazione. In genere si sposano verso i 17 anni e gli uomini intorno ai 21 senza particolari cerimonie: dal momento in cui costruiscono una capanna e vanno a vivere assieme, due giovani si considerano sposati. Un uomo sposa una sola donna a parte casi eccezionali per esempio quando un uomo sposa anche la moglie del fratello defunto,

Gli Hadza saranno felici di mostrarvi le loro tecniche di caccia e sopravvivenza e raccontarvi le loro usanze e regole sociali. Ogni giorno gli uomini escono da soli e vanno alla ricerca di cacciagione e miele. Le donne invece escono in gruppo in cerca di  bacche e tuberi a seconda della stagione . Nella stagione delle piogge il miele è il piatto forte della loro dieta.

Questa  popolazione ha una grande capacità di adattare la propria dieta alla stagione e sanno, di volta in volta cercare e trovare le migliori fonti di cibo disponibili.

DATOGA

Anche i Datooga o Datoga si definiscono la più antica tribù della Tanzania (lo dicono di se stessi anche Maasai e Hadza).

Sono scesi in Tanzania provenienti dalla regione dell’ Etiopia e del Sud Sudan circa 3.000 anni fa, in ondate successive, per stabilirsu poi nella Rift Valley.

Sono evidenti alcune similitudini con i Maasai anche se hanno usanze e lingua diverse. Si reputano grandi guerrieri, conservano gelosamente la propria identità e rifiutano di mischiarsi alle altre popolazioni. La loro dieta è simile a quella dei Maasai: latte, carne, sterco di vacca, corna e tendini. Parlano tuttavia una lingua diversa, di ceppo nilotico e diversamente dai Maasai non sono più nomadi ma sono diventati agricoltori e coltivano, su piccoli campi, mais e miglio. Allevano anche bovini, capre e asini.

Sono famosi per essere abilissimi fabbri e artigiani, capaci di lavorare i metalli e di produrre soprattutto punte di freccia, che barattano con i loro vicini Hadzabe in cambio di frutti, miele e tuberi che gli Hadza sono abilissimi a raccogliere.

I Datoga  amano abbigliarsi nelle tonalità del bruno e del rosso e adorano anche ornarsi con monili da loro creati. Una loro tipica usanza è di decorare il loro corpo di caratteristici tatuaggi circolari. Tipici quelli circolari intorno agli occhi, realizzati tramite la scarificazione.

La loro reputazione di feroci guerrieri è tale che le altre popolazioni li chiamano i  Mangati, ovvero i nemici. Sono animisti, praticano la stregoneria e comunicano con gli antenati tramite un indovino. Solo il 5% di loro parla lo swahili e resistono ai tentativi di scolarizzazione

Le esperienze culturali presso le popolazioni Hadzabe e Datoga fanno parte di un progetto del Consiglio distrettuale di Karatu finalizzato allo sviluppo sostenibile del turismo culturale nel distretto. Secondo questo progetto il lago Eyasi diventerà fulcro di esperienze di turismo culturale, con l’obiettivo di valorizzare la conservazione del patrimonio naturale ed etnografico e tutelare  il benessere della comunità locale.