Grande migrazione. Il pensiero va automaticamente al milione e settecentomila gnu e alle duecentocinquantamila zebre che ogni anno si spostano dal sud al nord Serengeti e viceversa.
Quello che non tutti sanno, è che quasi tutti i parchi e le riserve sono interessati da significativi movimenti stagionali di fauna selvatica. Conoscere questi movimenti è fondamentale, per poter costruire insieme insieme un buon safari.
Gli erbivori sono costretti a migrare seguendo la pioggia, alla ricerca di acqua e pascoli migliori. I predatori seguono gli erbivori. Durante la stagione secca, fra maggio e ottobre, gli animali si ammassano intorno ai fiumi o alle rare pozze d’acqua. In particolare, gnu e zebre hanno bisogno di bere più frequentemente rispetto alle antilopi, che possono resistere a lungo grazie ai liquidi che assumono da erba e foglie.
La stagione secca, nel periodo da maggio a ottobre, è il momento classico per andare in safari: il clima è più fresco e gli avvistamenti più facili.
Durante la “stagione verde”, la “green season”, che va da novembre ad aprile, le pozze effimere si riempono d’acqua su tutto il territorio. La fauna selvatica non ha più necessità di concentrarsi intorno ai corsi d’acqua permanenti e, di conseguenza, si disperde su aree immense. Il clima potenzialmente avverso e la difficoltà degli avvistamenti, rendono i safari nella “green season” meno popolari fra la larga maggioranza degli appassionati.
Tuttavia, la “stagione verde” può riservare anche spettacoli mozzafiato e intense emozioni.
Il fenomeno della grande migrazione si manifesta con il movimento di centinaia di migliaia di gnu e zebre fra le praterie del Sud del Serengeti, dove prediligono stare durante la stagione verde per via delle erbe basse e nutrienti, e il nord del Serengeti, dove sono costrette a spostarsi durante la stagione secca per accedere a fonti d’acqua permanenti. ‘
Durante la stagione verde nel Sud Serengeti, oltre un milione di gnu partoriscono i loro cuccioli in poche settimane, da dicembre a febbraio. Un safari in questa zona durante la stagione delle piogge può essere davvero una memorabile esperienza.
In genere un buon safari dovrà essere ben pianificato, per tenere conto dei movimenti stagionali delle mandrie e trovarsi nel posto giusto al momento giusto.
Da Dicembre a Marzo
Area: Serengeti centro-sud, Serengeti sud-est e Ngorongoro nord
In questa stagione le precipitazioni possono essere di entità variabile e il paesaggio è verdeggiante. Le mandrie in questo periodo si trovano nel Serengeti Meridionale e nella zona della Ngorongoro Conservation Area.
Sul suolo ricco di minerali crescono immense praterie di erbe basse e nutrienti, la migliore alimentazione per le madri durante l’allattamento dei cuccioli.
A fine marzo i piccoli sono ormai svezzati, le piogge iniziano a diventare più rare e i pascoli a scarseggiare. Da questo momento in poi, per 1.700mila gnu e 250.000 zebre inizia la lunga migrazione verso nord, un viaggio che poterà la immense mandrie fino alle regione del fiume Mara, a cavallo fra Nord Tanzania e Sud Kenia. Qui, gli animali trascorrerando i mesi di siccità, per poi riprendere le discesa a sud nel mese di novembre, all’inizio della successiva Green Season.
Aprile
Zona: Serengeti centrale e Serengeti meridionale
Le mandrie dovrebbero aver raggiunto il Serengeti centrale. Si verificano acquazzoni intermittenti, soprattutto al mattino presto e alla sera. L’ambiente è verde intenso e l’erba è punteggiata di fiori.
Maggio
Serengeti Centrale, Serengeti Occidentale e Sud Orientale
La green season sta finendo, le piogge diventano sempre più scarse e il verde inizia cedere spazio al giallo dell’erba secca
Interminabili colonne di gnu e zebre percorrono il western corridor, dirette a Nord. Parte seguono il fiume Mbalageti e parte il Grumeti.
Nel Serengeti Centrale inizia invece la migrazione delle antilopi, che si condensano nel Seronera, anch’esse con un grande seguito di predatori.
In questo periodo consigliamo un safari parzialmente diviso fra Seronera e Grumeti
Giugno
Seronera occidentale (Western Corridor)
Ormai le piogge sono quasi scomparse e il paesaggio assume una tonalità color giallo e bruciato.
Le mandrie di gnu e zebre ammassate sulle rive del Grumeti diventano sempre più grandi e la pressione si fa insostenibile. Diventa sempre più difficile anche trovare cibo.
Tentare di passare sull’alta sponda del Grumeti diventa inevitabile, malgrado le mandrie siano riluttanti, perchè le acque del fiume sono infestate dai coccodrilli del Nilo. Mentre quasi tutti passano dall’altra parte, accade che gli ultimi della fila riescano evitare il guado e restino, divisi in piccoli gruppi, nella piana di Mbalageti.
Nello stesso periodo la siccità costringe gazzelle ed antilopi ad ammassarsi intorno alle rare pozze del Serengeti centrale.
Di conseguenza, vi si concentrano anche i predatori, leoni, iene e ghepardi che entrano in conflitto fra loro per le prede e le loro carcasse. Un fenomeno già molto rilevante e che lo diventerà ancora di più nei mesi successivi.
In questo periodo consigliamo di dividere il safari fra Seronera e Grumeti.
Luglio
Seronera, Serengeti Nord Orientale ( Lobo) Serengeti Mara.
Siamo in piena stagione secca, il paesaggio è bruciato dal sole. In questo periodo consigliamo di passare due notti a Seronera ed minimo due notti a Serengeti Mara o Lobo.
Le mandrie si dirigono a nord, verso il Serengeti Mara. In parte attraversano il Northern Corridor, in parte lo raggiungono riattraversando il Seronera e il Serengeti Lobo.
La posizione esatta delle mandrie puo’ variare di anno in anno, a volte sono raggiungibili con un safari giornaliero da Seronera, a volte si trovano già fuori portata. Nel Serengeti Mara si trovano pochi lodge, tutti di alto livello e piuttosto cari. Una sistemazione nel Serengeti Lobo è strategica e permette di raggiungere le mandrie anche nel Mara.
Una permanenza nel Serengeti centrale è molto interessante anche in questo periodo in cui gnu e zebre possono essere lontane, perchè le gazzelle si ammassano intorno alle pozze d’acqua e determinano una incredibile concentrazione di predatori. A luglio fino a un centinaio di leoni possono essere avvistate in un solo giorno nel Serengeti centrale, così come decine di ghepardi e iene.
Agosto
Serengeti Mara, Lobo, Serengeti centrale
Siamo in piena stagione secca, precipitazioni assenti e siccità.
Le mandrie sono completamente fuori portata dal Serengeti centrale, ma un soggiorno di uno o due giorni resta nella zona del Seronera è comunque consigliabile, soprattutto per chi desidera osservare i grandi predatori, che si concentrano intorno alle pozze d’acqua insieme alle loro prede, le gazzelle.
Per osservare la migrazione di gnu e zebre è invece possibile optare uno dei lussuosi lodge o tendati del Serengeti nord, oppure una sistemazione nel Serengeti Lobo, che permette di raggiungere il Mara mediante un safari giornaliero.
In questo periodo consigliamo due giorni nel Seronera e minimo due giorni nel Mara o nel Lobo.
Settembre e Ottobre
Serengeti Mara
Siamo in piena stagione secca, il paesaggio è bruciato dal sole. Le temperature variano fra 18 e 28 gradi.
Le grandi mandrie hanno attraversato il Mara, fiume che scorre per pari tratto in Tanzania e Kenya, per cercare nuovi pascoli.
Ora si trovano sparse in un ecosistema compreso fra Kenya e Tanzania, in cui si spostano liberamente. Le auto non possono passare il confine fra i parchi, come invece fanno gli animali, e questo rende consigliabile scegliere un lodge in Tanzania, prenotando con il dovuto anticipo.
Infatti in Tanzania ci sono molte meno strutture e, di conseguenza, minore concentrazione di persone nella parte tanzaniana del Mara.
Resta consigliabile un soggiorno di due giorni anche nel Serengeti centrale, per osservare i grandi predatori, leoni, ghepardi e iene richiamati dalla grande concentrazione di gazzelle e antilopi intorno alle pozze d’acqua.
Novembre
Iniziano brevi piogge sparse anche se le ore di sole restano predominanti. Il paesaggio comincia lentamente a rinverdire e le mandrie possono già iniziare a spostarsi verso sud, lungo rotte difficilmente prevedibili.
A seconda della quantità delle precipitazioni, a novembre gli gnu possono già trovarsi nel Serengeti centrale, oppure essere riluttanti a lasciare i fiumi del Nord, che sono una fonte d’acqua sicura nel persistere della siccità.
In questo periodo è strategico prevedere una permanenza nella zona del Serengeti Lobo, in cui statisticamente si trova già almeno una parte delle mandrie. Bbsarsi in questa zona in ogni caso permette di raggungere facilmente il Serengeti Nord, se le mandrie non si fossero mosse a causa della carenza precipitazioni.
Prevedere di strascorrere qualche giorno anche nel Serengeti centrale è altrettanto consigliable, perchè negli anni più piovosi le mandrie sarebbero già ridiscese in zona. In caso contrario, è possible avvistare un gran numero di predatori che si concentrano intorno alle scarse pozze d’acqua, dove sono costrette ad ammassarsi antilopi e gazzelle.